Per affrontare le sfide tecnologiche del plein air del terzo millennio la brianzola Mobiltech ha deciso dì puntare con forza sull’innovazione cercando di introdurre elementi di esclusività. Dopo l’esperienza con l’antenna satellitare Mobilsat+, la Mobiltech ha deciso di portare avanti un progetto completamente nuovo e, nello stile dell’azienda, facilmente riconoscibile. Dopo aver ammirato i primi esemplari in mostra al Salone del Camper a Parma ci siamo recati presso i nuovissimi impianti produttivi di Bovisio Masciago, dove ci attendeva anche un’altra sorpresa di cui vi diremo.
Tecnologie d’avanguardia
Un prodotto che voglia farsi strada deve proporre contenuti tecnici e stilistici innovativi per unire concretezza e fruibilità. Abbiamo voluto quindi approfondire le caratteristiche e le particolarità di un accessorio come la nuova antenna Mobilsat, che sotto vari aspetti si presenta in anticipo sui tempi.
Quello che si vede
Ciò che si percepisce subito è ii design, ancora una volta davvero singolare: interamente made in Italy, l’antenna Mobilsat non passa inosservata soprattutto per la parabola a profilo pentagonale. Quest’ultima, realizzata in alluminio con un “diametro” di 68 cm, è frutto di un progetto della Fracarro — leader europeo nel settore dei sistemi audio-video-dati — volto a realizzare una parabola compatta che al tempo stesso garantisse un segnale più protetto da interferenze e di maggiore efficienza per la ricezione dei programmi in HD. Anche il braccio che regge la parabola, così come il coperchio e lo chassis che contiene la meccanica e gli ingranaggi per il puntamento, hanno un design semplice e pulito; ma è quando si prendono in mano che ci si accorge che siamo in presenza di qualcosa di particolare.
E il metallo non c’e più
Nessuno dei tre particolari che abbiamo appena citato è realizzato in metallo. Qualcuno comincera a storcere it naso, ma dopo averli toccati con mano come abbiamo fatto not ci si rende conto di avere a the fare con tre pezzi veramente hi-tech. Per realizzare queste parti strutturali infatti sono stati utilizzati materiali compositi in cui la resina e caricata con percentuali variabili di fibra di vetro e carbonio. II risultato? Basso peso specifico e resi-stenza aumentata del 30% rispetto alla pressofusione d’alluminio, con un aspetto estetico che ha poco da invidiare alle realizzazioni in metallo.
Sotto la scocca
Messa a nudo la parte meccanica abbiamo apprezzato la razionalità e la semplicità degli ingranaggi, tutti realizzati in metallo, e la robustezza della piastra che alloggia it perno su cui e infulcrato it braccio della parabola. Qui abbiamo apprezzato un’interessante particolarità costruttiva che permette, grazie a un perno passante, di disconnettere il braccio che regge la parabola con due semplici strumenti senza dover neanche aprire lo chassis. In caso di emergenza quindi l’antenna può essere richiusa con una procedura facile da eseguire, veloce e immediatamente reversibile.
In ricezione
Un’antenna satellitare può essere costruita in maniera robusta ma deve anche fare il suo lavoro, cioè captare il segnale proveniente dal satellite prescelto. Per verificare quality e facility della ricezione satellitare ci siamo recati all’esterno della sede della Mobiltech dove una Mobilsat è stata montata sul tetto di un Carthago T-plus. Stiamo parlando di una satellitare full-auto con sedici satelliti preinstallati e quattro programmabili, che dispone di una control unit DVB-S2 e di un display touch di controllo.
L’interfaccia utente di quest’ultimo è semplice e intuitiva, e con un solo tocco l’antenna si posiziona sul satellite prescelto. Le funzioni sono complete ma la ciliegina sulla torta sta nelle esclusive modalità di autoapprendimento. Senza bisogno di cavi o collegamenti a internet l’apparecchio può essere aggiornato dall’utente tramite il display. Grazie alle funzioni esclusive Smart Scan e Satedit si possono aggiornare o aggiungere nuovi satelliti in banda KU anche senza conoscere i dati di trasmissione perché è l’antenna stessa a scaricare la lista completa dei transponder e a visualizzare i trenta più potenti tra cui poi si è liberi di scegliere per i successivi puntamenti automatici.
Ovunque ci si trovi nel mondo, così, basta che ci sia copertura del satellite desiderato e il gioco è fatto. Dopo aver “smanettato” anche noi con il display vi possiamo assicurare che è più Facile a farsi che a raccontarsi; il risultato è veramente sorprendente. Per quanto riguarda la ricezione ordinaria, un semplice Hotbird 13E per esempio, la Mobilsat si è dimostrata veloce e silenziosa, con una qualità del segnale inappuntabile. Da non sottovalutare infine il prezzo d’acquisto che dovrebbe essere concorrenziale.
Un generatore divino
La chicca della nostra visita alla Mobiltech è stata lo Zeus 150, il rivoluzionario generatore di corrente a 12V ammirato in anteprima a Parma, che non è più solo un raffinato progetto sviluppato in sinergia con il CNR e la Eberspàcher bensì un oggetto funzio-nante, operativo e prossimo all’industrializzazione.
Che cos’è e come funziona
In teoria l’idea è semplice e sfrutta l’effetto termoelettrico scoperto dal fisico Thomas Seebeck in cui un circuito costituito da conduttori metallici o semiconduttori sottoposto a una differenza specifica di temperatura genera elettricità. L’efficienza di questo sistema non è altissima ma, grazie al bruciatore interno sviluppato da Eberspàcher sulla base del modello H2 che equipaggia l’Hydronic e all’impiego di alcune piastre termoelettriche ad altissima tecnologia prodotte negli Stati Uniti d’America, lo Zeus riesce a produrre fino a 150Wh di corrente con livelli di rumorosità, consumo di carburante (per praticità si è optato per il gasolio) ed emissioni da record.
Integrabile con i pannelli fotovoltaici eventualmente presenti e in grado di gestire due batterie di qualsiasi tipologia anche provviste di BMS, lo Zeus 150 è duraturo e affidabile: non per niente la sua tecnologia è quella che alimenta la sonda Voyager, partita nel lontano 1977 e ancora in attività.
Come accennavamo, l’industrializzazione è ormai in dirittura d’arrivo e vi renderemo presto conto di una delle prime installazioni ufficiali. In conclusione alla Mobiltech si sono concentrati su due prodotti molto diversi ma entrambi ad alto contenuto tecnologico di cui soprattutto lo Zeus, vincitore di numerosi premi e destinatario di importanti finanziamenti europei, sembra essere l’alfiere di modalità futuribili di intendere la vacanza en plein air. Sempre più hi-tech ed ecocompatibile .
Giovanni Battista Bertolani