effetto seebeck

Effetto Seebeck: dalle onde spaziali al camper

La tecnologia utilizzata dalla NASA è disponibile anche per ricaricare le batterie di camper e barche, grazie alla ricerca di un’azienda italiana.

2017

Al convegno di Pasadena organizzato dalla NASA sugli sviluppi della tecnologia termoelettrica, gli unici invitati italiani sono stati i ricercatori afferenti al CNR che hanno presentato gli ultimi sviluppi del generatore Zeus.

ZEUS DI MOBIL TECH

Zeus è un generatore che produce fino a 200 W/h attraverso il principio dell’effetto Seebeck. Utilizzabile per i camper o le barche a vela,
è un progetto Mobil Tech, azienda della provincia di Monza e Brianza, dove l’ideatore Luca Barin ha pensato di applicare la tecnologia termoelettrica delle piastre Seebeck a un generatore da utilizzare su un veicolo di uso comune.

Il progetto è stato portato avanti in collaborazione con il CNR e promosso dai bandi Europei.

Viaggiare in camper e ritrovarsi impossibilitati a ricaricare le batterie non è una bella sensazione. Immaginiamo cosa può essere quando accade nello spazio.

Effetto Seebeck di Thomas Lohan Seebeck

Per questo per i viaggi in orbita la NASA utilizza una tecnologia di ricarica specifica, che porta il nome del fisico estone Thomas Lohann Seebeck, che la scoprì nel 1821. E oggi, grazie all’impegno di un’azienda italiana la Mobil Tech è disponibile anche per noi che ci muoviamo sul pianeta Terra.

Ma di che tecnologia si tratta? E come mai l’effetto Seebeck è ancora attuale dopo due secoli? L’effetto Seebeck consente di convertire il calore in elettricità, perché tra due metalli (o tra i due estremi di un elemento metallico) con temperature diverse, si genera una corrente elettrica.

Per ottenere la corrente necessaria è sufficiente portare le due parti a una differenza di temperatura importante. Infatti un conto è utilizzare questo effetto per piccoli lavori di bricolage, altro pensare di ricaricare i Rover lunari o le batterie di un camper o di un’imbarcazione.

Nel generatore sono presenti i componenti che garantiscono la differenza di temperatura necessaria: da una parte un piccolo bruciatore, mentre dall’altra un sistema di raffreddamento a liquido.

Questa tecnologia è più che mai attuale perché consente la produzione di energia nel massimo silenzio, senza inquinare, con grande attenzione alla sostenibilità ambientale. Ma questa è un’altra bella storia e la vedremo sul prossimo numero.

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