Effetto-Seebeck-Generatori

Il generatore che piace alla Nasa

Sono partiti dalla Brianza per arrivare fino a Pasadena, in Cali­fornia, al Jet Propulsion Laborato­ry della Nasa, dove sono stati di­mostrati i risultati di un progetto unico al mondo nel campo della termoelettricità. Un brevetto in­ternazionale talmente particolare che prende spunto addirittura dal­lo spazio, tanto da essere riuscito a catturare già qualche anno fa l’attenzione dell’Unione Europea.

A svilupparlo la Mobil Tech, un’azienda a conduzione fami­liare, con sede legale a Varedo ma operativa a Bovisio Masciago, in via Brughetti, che ha trasformato una passione per il mondo dei camper in una professione. Ad agosto dell’anno scorso la società è stata invitata negli Stati Uniti al­la conferenza internazionale sulla termoelettricità per presentare un alimentatore per caravan, camper, barche, camion e in generale tutti i mezzi mobili, primo genera­tore uso consumer al mondo in grado di beneficiare della tecnolo­gia termoelettrica, finora utilizza­ta per impieghi aerospaziali quali l’alimentazione delle sonde spa­ziali e mars lunari. Dopo anni di esperimenti “fai da te” con inge­gneri termotecnici e l’interfaccia con le università a gennaio del 2018 il brevetto è diventato realtà ed è partita la fase di industrializzazione con costi accessibili a tut­ti grazie all’aiuto di Carlo Fanciul­li, ricercatore del Consiglio nazio­nale delle ricerche, Massimo Pu­glia, presidente della lsc, una so­cietà di Carate Brianza specializza­ta nell’efficienza energetica, l’in­gegnere Massimo Cremonesi e al­tre aziende lombarde che hanno seguito passo passo la gestione elettrica del sistema.

Lo Zeus 150, questo il nome del generatore termoelettrico silen­zioso e senza emissioni di anidri­de carbonica a basso impatto am­bientale, darà l’opportunità di ave­re batterie e funzioni dei mezzi mobili sempre alla massima effi­cienza, nel rispetto dell’ambiente e degli altri. A spiegare il funzio­namento é il titolare dell’azienda, Luca Barin con cui collaborano anche la moglie Maria e il figlio Simone, diplomato in elettronica e telecomunicazioni.

Lavorando nel settore dei camper, in particolare nello sviluppo di antenne satellitari per uso mobile e nell’otti­ca delle esigenze dei camperisti, abbiamo verificato di persona che il problema e quello dell’approvvi­gionamento di energia elettrica: i generatori fanno minore e sono fa­stidiosi, nel periodo invernale i campeggi sono speso chiusi e non c’e modo di allacciarsi alla re­te elettrica, i pannelli solari si pos­sono sfruttare al meglio solo d’estate. Un camperista deve quin­di centellinare l’energia“.

L’idea quindi é stata quella di realizzare un generatore che non sfruttasse l’energia prodotta da un motore termico ma altre sor­genti, il gas, il gasolio, la benzina o il metano del camper per genera­re la parte calda attraverso un bru­ciatore. Poi con l’utilizzo di un materiale termoelettrico ad eleva­ta conducibilità, il tellururo di bi­smuto, posto all’interno del delir­io, si genera elettricità attraverso la differenza di temperatura. “Per i non addetti ai lavori – conclude Barin – significa che creo calore sfruttano il gas o la benzina/gasolio del mezzo, prendo il freddo dall’aria esterna e mettendo in mezzo il tellururo di bismuto, a mo’ di sandwich, si genera ener­gia elettrica”. Il generatore è già in produzione in via Brughetti e presto porterà il nome di Bovisio Masciago in tutto il mondo.

zeus 150 il generatore che piace alla nasa